Festival dei Popoli, dal 28 novembre al 5 dicembre

Le gesta dei pirati dei mari della Somalia in Last Hijack, affascinante incrocio tra documentario e animazioni; la leggenda del punk rocker Johnny Thunders in Looking for Johnny; i segreti della maison di moda Dior nel documentario Dior and I; la musica, la vita privata, la politica del grande Fela Kuti in Finding Fela; il ritratto dell’attivista ucraina Oksana Shacko in Je Suis Femen e l’evoluzione della rivolta di Kiev che diventa rivoluzione in Maidan. E poi la campagna elettorale per chi comanderà al Cremlino in The Term e la cruda realtà siriana nello sconvolgente Silvered Water, Syria Self-portrait. Le immagini spettacolari del mondo acquatico delle isole del Borneo in Walking Under Water (serata in collaborazione con il Museo Salvatore Ferragamo nell’ambito della mostra Equilibrium) e un John Malkovich in veste di regista teatrale in Le Paradoxe de John Malkovich. Sono alcuni delle storie raccontate nei documentari presentati alla 55/ma edizione del Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film Documentario – che si terrà dal 28 novembre al 5 dicembre nell’ambito della 50 Giorni al Cinema Odeon, Spazio Alfieri, Istituto Francese e all’Auditorium di Sant’Apollonia.

Il programma si compone di 83 documentari di provenienza internazionale suddivisi per sezioni: Concorso Internazionale (corti, medi e lungometraggi inediti in Italia); Panorama (sezione dedicata alla produzione italiana); Eventi Speciali (film ad alto contenuto spettacolare e temi di grande attualità); la retrospettiva dedicata al regista olandese Jos de Putter, narratore di talento, e l’omaggio al regista francese Vincent Dietrue che ha raccontato l’Italia dagli anni ’70 a oggi. Tra le novità di questa edizione due sezioni non competitive: Sui generi(s), selezione di documentari che si rifanno ai grandi generi classici: dal western all’horror; dalla fantascienza all’erotico; e Reality is More, che propone storie vere che vanno al di là della nostra immaginazione. La sezione I mestieri del cinema presenta un omaggio a Dominique Auvray montatrice di fiducia di registi del calibro di Marguerite Duras, Wim Wenders, Philippe Garrel, Vincent Dieutre e tanti altri. Durante il festival si svolgerà inoltre Doc at Work, co-production market con presentazione di progetti e rough cuts ad esperti internazionali, workshop, incontri con gli autori. Per facilitare gli spettatori nella scelta dei film da non perdere, il programma del festival prevede una serie di percorsi tematici: dalle arti alla moda, dalla famiglia all’ambiente, dalla politica all’attualità. Anche quest’anno lo slogan del festival è “Reality is More”: un claim che sottolinea l’importanza di documentare la realtà e la quotidianità come atto politico.

L’inaugurazione, venerdì 28 novembre alle ore 18.00, è affidata alla prima italiana di See no Evil di Jos de Putter, splendida docu-favola che ha per protagoniste tre scimmie: Cheeta, noto per i suoi ruoli da attore nei film di Tarzan; Kanzi, la scimmia più intelligente al mondo, che dopo anni di studi riesce in parte a comunicare attraverso il linguaggio umano, e Knuckles, utilizzata per test che hanno lasciato cicatrici indelebili sul suo corpo e sulla sua mente. Alle ore 21.00 la prima italiana di Last Hijack (L’ultimo arrembaggio) di Tommy Pallotta e Femke Wolting sulle fosche imprese dei pirati somali. Il documentario guarda alla situazione della Somalia contemporanea – capitale mondiale della pirateria – attraverso gli occhi degli uomini che da anni assaltano le petroliere che ne solcano le acque.
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